MIGLIORARE LA PRODUTTIVITÀ: MISURIAMO LE NOSTRE PERFORMACES
La contrazione dei volumi che ha caratterizzato, probabilmente in modo irreversibile, l’andamento dell’economia mondiale negli ultimi anni, ha costretto tutti a porre l’attenzione su aspetti per certi versi nuovi, per i quali in realtà le aziende in Italia finora poco hanno fatto.
Nel passato la disponibilità di una domanda crescente ha sempre portato le aziende a concentrarsi sulla capacità di aumentare la produzione in un dato tempo, ponendo il focus sugli investimenti nella tecnologia sia legata alle fasi produttive che a quelle di supporto alle stesse (movimentazione, alimentazione degli impianti).
Per anni, conseguentemente, molti degli indicatori di efficacia ed efficienza sono stati legati al mondo produttivo: gli indicatori di efficienza della manodopera diretta (capacità di realizzare un prodotto rispetto al tempo standard assegnato), il rapporto tra le ore produttive e le ore non produttive, la verifica dei “cicli produttivi” sono stati al centro dei sistemi di contabilità industriale.
I sistemi di controllo di gestione ne hanno fortemente risentito: ancora oggi molte industrie, in particolare di piccole/medie dimensioni, dispongono di sistemi di controllo di gestione prevalentemente basati su dati industriali simili a quelli descritti, unitamente ad alcune informazioni di natura economica e strutturate in forma di conto economico periodi riclassificato (non sempre, qualche volta anche semplicemente estratto dalla contabilità generale!).
Oggi le necessità sono improvvisamente cambiate: la sola efficacia non è più un indicatore sufficiente e l’efficienza deve essere misurata con strumenti diversi.
In un mondo produttivo che evolve sempre più verso l’immateriale, il servizio al cliente, il post-vendita, misurare solo gli indici produttivi è limitante e fuorviante.
La produttività va ricercata in tutti i processi aziendali, eliminando le attività che non apportano valore per i nostri clienti e focalizzandoci su quelle che invece lo incrementano, aiutandoci a creare un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti.
Ogni intervento di revisione degli strumenti organizzativi deve essere quindi supportato da adeguati e coerenti strumenti di misurazione. Nasce pertanto l’esigenza di strutturare un sistema di controllo di gestione orientato alle nuove visioni:
Questo secondo aspetto è particolarmente importante per guidare l’azienda nell’individuazione e sviluppo dei propri “fattori critici di successo”, quegli elementi che permettono di distinguersi nel mare della concorrenza.
Solo con la precisa individuazione di questi fattori, la loro misurazione e la fissazione di obbiettivi per tutta la struttura, si potrà garantire all’azienda una crescita costante nel tempo.
Un’attività di revisione dei processi organizzativi deve quindi :
Anche in questa attività è fondamentale aver chiaro l’obbiettivo della produttività: gli strumenti di controllo di gestione devono essere semplici, comprensibili, condivisi. Quando guidiamo un’auto non abbiamo tempo per studiare grafici e tabelle nel nostro cruscotto, abbiamo bisogno di indicatori che ci facciano capire immediatamente il da farsi ( la spia rossa dell’olio!!).
Lo stesso deve accadere quando l’imprenditore guida un sistema complesso come una azienda: il rischio, altrimenti, è che mentre leggiamo i numeri il nostro motore si fonda!
Il messaggio che se ne può trarre è chiaro: la strutturazione di un sistema di controllo di gestione deve essere supportato da una attività multidisciplinare, avendo chiaramente evidenziato i fattori critici di successo ed avendo ben chiaro in mente che è la produttività deve essere il faro che illumina il percorso anche di chi struttura il sistema di controllo di gestione.